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L'opera "Il giovane Nietzsche" è un nuovo tipo di saggio critico, poiché non risponde solo a rigorose esigenze storico-interpretative, ma si apre a un intimo dialogo con un giovanissimo studioso, immerso nei gorghi del suo genio e del suo febbrile delirio pensoso: Friedrich Nietzsche. Fritz, così chiamato da famigliari e amici, è un giovane brillante che ama la musica, la poesia e i classici, tanto da abituarsi a pensare in latino o in greco per meglio cogliere la forza vitale degli antichi. È spiritoso, ma scontroso, generoso con i compagni, ma introverso fino a chiudersi in lunghe passeggiate solitarie, meglio sotto cieli autunnali, canticchiando fra sé un ritornello, diventa ciò che sei, che sarebbe diventato il leitmotiv delle sue riflessioni filosofiche. L'opera è divisa in due parti. La prima parte - Frammenti di vita e pensiero - ripercorre, attraverso il filo delle lettere scritte dal 1850 al 1869, le vicende di Nietzsche da studente liceale a professore ordinario di Filologia classica di Basilea. Nella seconda parte - Ecce Nietzsche - attraverso una forma nuda, rischiosa e totalizzante, è Fritz che parla in prima persona rivelando pensieri, gesti quotidiani, dubbi e ambizioni. Emergono la sua complessa personalità, il suo desiderio di affermarsi come filosofo, la ricerca di una solitudine feconda d'idee, ma anche la necessità di amicizie autentiche e solide.